Oggi è il giorno delle zeppole di San Giuseppe oltre che essere la festa del papà. Un po’ in tutta l’Italia meridionale si mangia questo dolce tipico del periodo, molto diffuso in Campania, ma anche in Puglia. Nella zona in cui vivo io, ad esempio, non c’è bar o pasticceria oggi che non abbia centinaia di zeppole ovunque.

Di buon mattino mi sono recato alla mia pasticceria per prendere una dozzina di zeppole. Appena entrato, ovunque zeppole in vassoi prenotati (sì, bisogna prenotare perchè altrimenti c’è il rischio di rimanere senza). L’angolo dell’esposizione dei dolci era stato completamente svuotato (no pasta di mandorla, no cornetti, niente) e riempito di sole zeppole. In un angoletto erano sopravvissuti soltanto un paio di pasticciotti. Le tradizioni sono così: un dolce squisito come la zeppola che potrebbe essere mangiato tutto l’anno, viene mangiato soltanto in questo periodo. Non so come mai, questione di tradizione. Ma è così: per tutto l’anno non ci pensi, poi arriva la festa di San Giuseppe e voilà: ti alzi con il desiderio di zeppole. E ovviamente ti sembrano più saporite del solito.

Esistono due varianti di zeppole nella mia zona, il Salento. Le zeppole al forno (la prima fotografia) e le zeppole fritte (la seconda fotografia). Personalmente preferisco quelle al forno, sono più leggere. In entrambi i casi si tratta di una pasta a forma circolare con un foretto centrale. Sopra la pasta si pone la crema pasticcera e al di sopra di questa un po’ di crema al cacao. La differenza con la zeppola napoletana è proprio qui: in quella zona mettono le amarene sciroppate. Vi lascio con questa grande accoppiata …