Nell’Alto Salento ci sono diversi luoghi di culto cattolici molto frequentati e sentiti dalle persone del luogo e in alcuni casi anche dall’intero meridione d’Italia. Uno di questi è il Santuario di Santa Lucia a Erchie (Brindisi), un paesino di circa 9.000 abitanti nelle vicinanze di Manduria, Mesagne e Oria. Si trova quasi al centro del triangolo formato da Lecce, Brindisi e Taranto. Molti sono i devoti di Santa Lucia, conosciuta come la protettrice degli occhi. Vi racconto la sua storia e la sua importanza in questo angolo di Salento.

Santa Lucia nacque a Siracusa tra il 280 e il 290 d.C.. La madre la istruì nella religione cristiana tanto che si consacrò a Dio ricusando le nozze terrene. Venne accusata come cristiana, processata e condannata a morte: a quei tempi sappiamo come era la vita per i cristiani. Prima di morire, secondo la tradizione, sostenne il “supplizio degli occhi”. Subì il martirio a Siracusa stessa il 13 dicembre del 304 d.c.. Il suo sepolcro nelle catacombe siracusane divenne centro di Fede, ma poi vennero i musulmani: durante la loro dominazione il corpo di Santa Lucia venne portato in un luogo segreto per sottrarlo alla profanazione (circa 500 anni dopo la sua morte). Per ben due secoli rimase ignorato, dall’800 al 1000 d.C. fino all’anno 1039, anno in cui il generale dell’esercito bizantino Maniace, liberata Siracusa e ritrovato il corpo della Martire, lo portò fino all’imperatrice Teodosia a Costantinopoli.

Proprio in questo viaggio entra in gioco Erchie. Pare che il corpo sostò per qualche tempo presso la sorgente che si trova nella zona sud della foresta oritana, il luogo in cui oggi sorge Erchie. A quell’epoca a circa un chilometro di distanza vivevano dei monaci basiliani e furono loro a venerare le sacre spoglie per poi tramandarne il culto: l’anfratto sopra la sorgente dove era stato nascosto il corpo di Santa Lucia divenne prima Cappella, poi verso la fine del 1700 sopra di essa venne costruita l’attuale chiesa del Santuario. La storia di Santa Lucia prosegue, le sue spoglie rimasero a Costantinopoli fino al 1204 quando al tempo della IV crociata gli stessi crociati le portarono a Venezia per sottrarle alla profanazione dei Turchi. Oggi sono custodite nella chiesa SS. Geremia e Lucia nei pressi della stazione ferroviaria di Venezia.

Nel Santuario di Santa Lucia di Erchie si conservano due reliquie: un lembo della pelle e un pezzo di osso del dito di una mano. Entrando nella chiesa si accede successivamente nell’ipogeo basiliano e poi ancora più giù attraverso una scala nel tempio sottostante. Qui trovate la sorgente d’acqua dove la tradizione vuole che ci si bagni la mano e ci si strofini con essa gli occhi. Le fotografie che ho scattato col mio cellulare vi possono dare l’idea della sacralità del luogo. Di fronte al Santuario c’è la Chiesa Madre, tutto concentrato nel centro del paese che vale una visita se volete staccare dai soliti circuiti turistici e scoprire un angolo vero di Salento. Se capitate di sabato troverete il mercato all’aperto lungo le strade delle due chiese. Solitamente, il giro religioso continua con la visita al Santuario di San Cosimo alla Macchia a pochi chilometri da Erchie, ve ne parlerò un’altra volta.