Micaela Calabresi, una mia conoscenza abbastanza recente, ci accompagna con le sue parole alla scoperta del suo Salento, un racconto poetico come le sue bellissime fotografie. Mettete su “Il Ballo di San Vito” di Vinicio Capossela, a basso volume, e leggete, giusto il tempo per viaggiare noi tutti insieme a Micaela, la guest blogger di oggi!

Un amico, a cui ho chiesto consiglio, mi ha suggerito di raccontare una storia per descrivere il Salento, ma non sono stata in grado di sceglierne una in particolare, di individuare quella più significativa. Forse è passato troppo poco tempo e gli effetti del famigerato morso non permettono al mio intelletto di esprimersi in maniera composta. Quindi, per fare un minimo di ordine, ho deciso di farmi delle domande e darmi delle risposte. Segue il dubbio risultato di questo esperimento.

Cos’è il Salento per te?

Difficile spiegare l’amore travolgente per questo luogo così straordinario, per questa terra al confine della terra, senza inondare chi legge di sensazioni che non possono essere altro che tue, di parole che rischiano di risultare incomprensibili al resto del mondo. Il Salento dev’essere vissuto, preso di petto. Questa terra è fatta di paesaggi e colori che non esistono altrove. In Salento vivono persone che ti accolgono con generosità disarmante e ti fanno sentire a casa in un istante. E poi quella musica…

Il Salento è per tutti?
Non lo so. Non credo. O forse lo è, ma in momenti diversi. Noi l’abbiamo vissuto nel delirio d’agosto, quando per fare 30 km ci metti due ore ma te ne freghi perché stai tornando da una giornata in spiaggia che si è conclusa brindando e ballando, e l’interminabile tragitto in macchina lo affronti come una parte del viaggio mentre ascolti Capossela e Silvestri a tutto volume, e la vita ti sembra una favola senza inizio né fine (sì, come a sedici anni, anche se ormai ne hai quasi il doppio). Esiste anche un altro Salento, più intimo, più dolce… un luogo da scoprire quando il resto del mondo è intrappolato nella rete delle fatiche di ogni giorno, e la quiete consente finalmente di ascoltare il canto del vento.

Ma in Salento c’è solo il mare?
No! Non dirlo nemmeno per scherzo. Il Salento è tutto e il contrario di tutto. Il Salento è sabbia bianca e terra rossa, foresta di ulivi e barche di pescatori. Il Salento è terra di gamberoni al sale e pezzetti di carne al sugo. Il Salento è il fragore del lungomare di Otranto brulicante di turisti e l’atmosfera surreale di un’alba nel silenzio senza tempo di Acaya.

Tra le due coste c’è un mondo straordinario costellato da piccole cittadine color crema, ognuna con il suo cuore antico e ricco di storia. Devi avere una macchina in Salento, devi essere libero di muoverti. Devi acquistare la rivista Qui Salento, strappare la cartina (è la migliore in circolazione) e tenerla sul cruscotto e, poi, scegliere ogni mattina un nuovo posto da visitare. Ah, un’ultima cosa: l’aria condizionata in macchina non serve, tieni i finestrini abbassati e quando incontri qualcuno chiedi un’indicazione, un consiglio, mettiti nelle mani dei salentini, non te ne pentirai.

Un lato negativo questo Salento ce l’ha?
Che stress, sempre a cercare l’ago nel pagliaio. E va bene, una cosina forse c’è: le indicazioni stradali. Sono un disastro, perdersi è all’ordine del giorno. E comunque, per dirla tutta, io proprio non ce la faccio a vedere il bicchiere mezzo vuoto, allora sai che ti dico? Ti dico che in Salento se non sbagli strada ti perdi un sacco di sorprese!

Ma perché proprio il Salento?
Allora non mi ascolti. Il Salento perché ti accoglie, ti avvolge, ti travolge. Quando arrivi in Salento passi un confine, al cui valico guardie invisibili ti chiedono – con ferma dolcezza – di levarti la tua vita di dosso. Una volta entrato, sei costretto ad abbandonare tutto, anche te stesso, correndo consapevolmente il rischio, al tuo ritorno, di non ritrovare più nulla di ciò che hai lasciato.

Micaela Calabresi
Per metà svizzera, per metà italiana. Lettrice avida, scrittrice selvaggia, fotografa implacabile (alla quale chiediamo quale fotocamera usa per rubare qualche trucco della sua fotografia), instancabile viaggiatrice lungo il mondo, social media manager. In tre parole: una bellissima dose di creatività! Seguitela sul suo blog, Twitter, Flickr, Linkedin, Anobii e Friendfeed. Grazie Micaela!