Andiamo alla scoperta di una delle spiagge più belle del Salento: la Baia dei Turchi di Otranto. Angelo Tarantino ci porta a conoscere la zona che è una delle affascinanti per chi trascorre le vacanze in Puglia a Otranto. Ecco tutte le indicazioni su come arrivarci e tutte le sensazioni vissute da Angelo.

Chiunque giunga nel Salento, sia per brevi periodo che per lunghi soggiorni durante la calda estate, non può esimersi da una visita a Otranto, a buona ragione tra i centri balneari più affascinanti della penisola. Raggiungere la meravigliosa località turistica di Otranto, affacciata sul litorale adriatico del Salento, è molto semplice, essendo sufficiente imboccare la statale 16 che da Lecce raggiunge Maglie e, deviando il suo percorso ad angolo retto, punta dritto verso il mar Adriatico. Percorrere la statale 16 significa immergersi totalmente nella campagna salentina caratterizzata principalmente dagli alberi di ulivo, coltivazione che nel tratto finale che da Palmariggi porta ad Otranto invade la visuale da entrambe i lati della carreggiata dando l’impressione di percorrere un vero e proprio tunnel tra gli ulivi.

Raggiunta Otranto, lungo le curve che dalla statale digradano verso il mare, la vista sarà catturata dal bellissimo centro storico del paese, caratterizzato da casette di calce bianca su cui svetta il campanile della cattedrale che si staglia nel blu dell’adriatico quasi a voler suggerire l’idea per una cartolina. Per visitare Otranto ci sarà tempo, del resto di sera con il suo centro storico illuminato, acquista un fascino particolare. Ora puntiamo dritto a nord, imboccando la litoranea che da Otranto porta in ordine agli Alimini, a Torre dell’Orso e poi a San Cataldo. Superato il campo sportivo di Otranto abbandoniamo la litoranea per imboccare una stradina di campagna asfaltata posta alla nostra sinistra, segnalata da un cartello stradale con la scritta “percorso cicloturistico”.

Prati verdi, campi dove si coltivano verdure fresche, muretti a secco, costruiti con le pietre calcaree rinvenute durante la pulizia della terra da destinare alla coltivazione, e poi ancora piccole casette dello stesso materiale, un tempo dimora diurna dei contadini, distese di alberi d’ulivo e greggi di pecore guidate con perizia da un pastore tedesco…è questo il paesaggio che ci troveremo di fronte, senza dimenticare la vista del mare, lontano solo 200 metri, che ci accompagnerà per tutto il tragitto.

Percorsi circa 3 km raggiungeremo una pineta, prima di inoltrarci lasciamo l’auto, ed addentriamoci percorrendo l’unico sentiero esistente. Alti alberi di pino, una fitta macchia mediterranea, il profumo inconfondibile della pineta ed il fruscio sempre più distinto del mare saranno il contorno di questa piacevole passeggiata. Dopo 2-3 minuti di cammino, tra un ramo e un cespuglio, inizieremo ad intravedere ritagli che vanno dal celeste brillante al blu profondo e poi infine il mare, calmo come olio se soffia lo scirocco, in tempesta se ad avere la meglio è la tramontana. Siamo alla Baia dei Turchi, luogo scelto dall’esercito turco per sbarcare durante l’assedio di Otranto (luglio-agosto 1480) onde aggirare le imponenti mura della cittadina affacciata sull’adriatico.

La Baia dei Turchi con la sua lingua di sabbia bianca e fine costeggiata dalla ricca vegetazione mediterranea è un luogo paradisiaco che non ha nulla da invidiare alle destinazioni turistiche internazionali più in voga.

Entrambe le immagini sono di Stefano Vigneri aka ArbaFenice85, le potete vedere cliccando qui e qui