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Prima di mangiare il purè di fave, uno dei simboli della tradizione culinaria pugliese, non vorreste sapere come si fanno le fave secche? Siccome vivo in un territorio tanto desiderato tanto ancestrale, ho la fortuna di essere testimone ogni giorno di riti e gesti molto antichi, secolari, forse millenari. La preparazione delle fave secche, cioè la base del purè di fave, è un esempio di tutto ciò.

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Le fave si lasciano seccare direttamente sulla pianta. Con il caldo dell’estate, secca tutto, la pianta e con essa anche i baccelli e le fave al loro interno. Si raccolgono tutti i baccelli e, una volta messi per terra tutti assieme, si sbattono con un bastone per liberare le fave. Verranno fuori le fave di un colore marroncino perchè già secche.

Queste, si lasceranno seccare al sole per un altro pò, solitamente sulle terrazze delle case o per strada anche. Poi viene il bello: bisogna liberare le fave dai gusci. Come? Con un martello! Ecco il procedimento.

Dal video, potete capire quanto tempo ci vuole per riempire una scodella di fave secche. Tanto tempo. Sono gesti da compiere in famiglia, pittosto che guardare la televisione la sera, la si passa a …spaccar fave! Sono testimonianze di quanto sia slow la mia terra. Una volta liberate le fave dal loro guscio, ecco le fave secche, di colore giallo, quelle che utilizzeremo poi per la preprazione del purè di fave da abbinare alle verdure come contorno.

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Quando siete in Puglia, chiedete un bel purè di fave. Solitamente lo preparano nelle masserie e negli agriturismo in campagna. E pensate a quanto lavoro c’è prima di mangiarlo: buon appetito!