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Una cosa da fare in Salento tra le tante altre cose da fare in Salento? Andar per cantine, ve lo suggerisco tantissimo se siete appassionati di enogastronomia. Il Salento è una terra ricca di vini, sopratutto vini rossi e rosati. E’ la patria, infatti, di due vitigni molto importanti per l’enologia del sud Italia: il negroamaro e il primitivo. In questo post vi suggerisco dei mini tour di mezza giornata alla scoperta di una zona di produzione del vino Salice Salentino DOC, un’area doc dove si produce un vino eccezionale. Qui sono di casa, per cui statemi a sentire!

Luoghi dove si svolge il tour

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Il tour si concentra nell’area di produzione del Salice Salentino DOC, una doc prestigiosa per la Puglia che comprende i comuni di Salice Salentino, Guagnano, Veglie e Campi Salentina nella provincia di Lecce e Cellino San Marco, San Pancrazio Salentino e San Donaci nella provincia di Brindisi. In totale si tratta di circa 1.200 ettari coltivati a vigneto: il comune maggiormente vitato a negroamaro è proprio il mio, Guagnano.

Durata del tour
Potete farlo in una mezza giornata, meglio di mattina perchè non è detto che nel pomeriggio le aziende vinicole siano sempre aperte. Prendendo come epicentro della zona da visitare i comuni di Guagnano e Salice Salentino, ecco le distanze dalle località principali del Salento: Lecce (20 km), Porto Cesareo (20 km), Gallipoli (50 km), Otranto (68 km), Pescoluse – Maldive del Salento (90 km), Santa Maria di Leuca (95 km), Brindisi (30 km), Ostuni (60 km). Se siete in vacanza in queste zone, probabilmente alloggerete in queste città o nei dintorni, per cui considerate le distanze precedenti per pianificare bene i tempi e il percorso da seguire.

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Varietà di vitigni e vini prodotti in zona
A farla da padroni sono i rossi e i rosati con un minimo di 80% di Negroamaro a cui possono concorrere la Malvasia nera di Lecce e/o di Brindisi per un massimo del 20% (resa per ettaro 120 quintali). Ci sono, poi, i bianchi, solitamente con un minimo del 70% di Chardonnay a cui possono concorrere altre uve a bacca bianca, non aromatiche, per un massimo del 30%. C’è, infine, un monovarietale rosso chiamato Aleatico, con un minimo del 85% con la possibilità di blend anche di Negroamaro e/o Malvasia nera e/o Primitivo per un massimo del 15%.

Caratteristiche del vino Salice Salentino Doc
Il rosso doc, è un vino secco fermo, di colore rosso rubino tendente al granato. Al naso è fruttato, in bocca è asciutto, robusto e scorrevole. Da servire a una temperatura di 18°C., lo si può abbinare egregiamente con secondi piatti a base di carne, in particolare con arrosto di carne suina. Potete abbinarlo anche con i primi, ad esempio con primi piatti di pasta con ragù. Nella versione rosato, potete abbinarlo, invece, a primi piatti con sughi leggeri, a salumi, a formaggi anche. Non voglio entrare nel dettaglio, saranno concetti che scoprirete meglio di persona andando in giro per cantine e chiedendo direttamente ai produttori e ai sommelier che incontrerete in loco.

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Itinerario 1: mezza giornata nelle Terre del Negroamaro a Guagnano
Prendendo come punto di riferimento Guagnano, partite con uno stop nella zona di vinificazione tra Guagnano e Villa Baldassarri, dove si concentrano alcune delle migliori aziende vinicole nel raggio di un chilometro circa. Azienda Vinicola Cantele e Azienda Agricola Taurino si trovano entrambe sulla strada principale SP365. Cantele è una moderna cantina che produce alcune delle bottiglie mie preferite: la prima è l’Amativo IGT Salento, un blend di Primitivo (60%) e Negroamaro (40%) con uve provenienti dal sistema di allevamento tradizionale locale chiamato “alberello”, una bottiglia che viene affinata in barriques per circa 12 mesi; la seconda è il Negroamaro IGT Salento, anch’esso un blend di Primitivo (60%) e Negroamaro (40%) (sarà che mi piace questo mix?). E’ una bottiglia affinata in serbatoio d’acciaio fino all’imbottigliamento, una pratica che può sembrare meno romantica delle barriques, ma che io adoro perchè la reputo meno invadente nei confronti del vino. Azienda Agricola Taurino, invece, è un’azienda storica di Puglia, probabilmente l’azienda che per prima ha lanciato il Negroamaro nel mondo grazie alla bottiglia magnifica Patriglione IGT Salento, vino a base di Negroamaro (90%) e Malvasia (10%), prodotto solo nelle annate migliori, quando c’è poca pioggia e le uve arrivano a maturazione sana e asciutta. Il vino viene fatto invecchiare per oltre un anno in piccole botti di legno di rovere e per altri 5 anni in bottiglia prima della sua commercializzazione. Prende il nome da una zona di campagna di Guagnano dove ho trascorso gran parte della mia infanzia con mio nonno e mio padre a coltivare la vigna! Un’altra bottiglia che mi sento di suggerire è il Notarpanaro IGT Salento vino a base di Negroamaro (85%) e Malvasia (15%), un altro IGT Salento con affinamento in barriques per circa 6 mesi. Alle spalle di Taurino c’è Azienda Vinicola Leuci che produce diverse bottiglie interessanti tra cui il Varale IGT Salento Rosso Negroamaro, da uve coltivate ad alberello: si tratta di una bottiglia a base di Negroamaro (90%) e, ciò che fa la differenza rispetto alle bottiglie precedenti, Montepulciano (10%). Da questa zona di produzione in campagna tra Guagnano e Villa Baldassarri, potete dirigervi nel paese vero e proprio dove troverete altre due cantine suggerite da me. La prima è Feudi di Guagnano, una piccola azienda che produce circa 100.000 bottiglie di vino all’anno. Sono diverse le bottiglie che gradisco di questa cantina, vi dico direttamente la mia preferita: il Nero di Velluto Negroamaro IGT Salento, una bottiglia negroamaro in purezza con uve sempre provenienti da vigneti allevati ad alberello. Una bottiglia che viene prodotta in quantitià limitata, decisamente una che si lega bene al mio palato … Sulla strada principale di Guagnano, poi, ha sede Cantina Moros, una giovane e dinamica azienda vinicola che ha recentemente ristrutturato un vecchio palmento. Raffinata la sua sede, così come raffinati sono i suoi vini. In questo opificio si lavorano prevalentemente uve proprie di Negroamaro e Malvasia Nera, coltivate in un piccolo vigneto di 1,3 ettari situato alla periferia del paese.

Itinerario 2: mezza giornata nelle Terre del Negroamaro a Salice Salentino
Lasciando Guagnano, dirigiamoci verso Salice Salentino che dista appena 1 chilometro. Qui ha sede una delle aziende vinicole più antiche di tutta la Puglia: Leone De Castris. Una sosta qui vi consentirà di visitare il Museo del Vino che si sviluppa all’interno della stessa azienda e di degustare tra le tante bottiglie, la prima bottiglia di vino rosato imbottigliata in Italia, il famosissimo Five Roses Rosato IGT Salento a base di Negroamaro (90%) e Malvasia Nera di Lecce (10%): la prima bottiglia fu imbottigliata nel 1943 e dimostra come la zona del Salento sia una delle zone migliori d’Italia per la vinificazione in rosato. Lasciando il paese, andate in direzione per Avetrana. All’uscita di Salice Salentino, troverete la Cantina Cooperativa Salice Salentino dove sono solito prendere il vino rosso sfuso che mi piace per la sua qualità prezzo: un vino da tavola per tutti i giorni. La cantina da qualche anno propone anche delle bottiglie di vino a base di vitigni locali. Percorsi 5 chilometri di campagna in direzione Avetrana, troviamo Castello Monaci in Contrada Monaci: incantevole il paesaggio qui con ettari di vigneto, ulivi e la splendida cornice di Castello Monaci, una sala ricevimenti tra le più belle e prestigiose del Salento. La cantina si trova accanto con la sua fantastica bottaia sotterranea. Qui vengono prodotti vini autoctoni quali Primitivo, Negramaro e Malvasia Nera di Lecce ma anche internazionali. A Castello Monaci potete fare una visita anche al Museo del Vino all’interno della stessa azienda che racconta la civiltà del vino locale.

Itinerario 3: mezza giornata nelle Terre del Negroamaro tra San Donaci e Cellino San Marco
La prossima tappa è San Donaci, sede di un’altra azienda vinicola storica della zona: Azienda Vitivinicola Francesco Candido, nata nei primi del ‘900. I vigneti sono coltivati tutti nella zona tra San Donaci e Guagnano. Qui, vi segnalo una bottiglia, il Duca d’Aragona IGT Salento Rosso, un blend a base di Negroamaro (80%) e Montepulciano (20%). Su una fascia di prezzo più bassa, adoro il Cappello di Prete IGT Salento Rosso. San Donaci fa parte, come detto, del cuore delle Terre del Negroamaro, per cui anche qui troverete altre aziende vinicole. Per scoprire il vero spirito vinicolo della popolazione del luogo, le cooperative sociali enotrie sono un buon punto di partenza e anche a San Donaci, ovviamente, ce n’è una: Cantina San Donaci, che nel corso degli ultimi anni ha investito tanto in termini di miglioramento della propria qualità. Anch’essa è storica e risalente ai primi anni del ‘900. Un linea vini che vi suggerisco di assaggiare è l’Anticaia, tra i quali potreste degustare la bottiglia Anticaia Negroamaro Salento IGP. Se volete fare un’esperienza con un gusto diverso, la cantina vinifica in purezza anche la Malvasia Nera, la bottiglia si chiama Pietra Caya: fate la prova e considerate che, a mio avviso, vinificare in purezza questo vitigno è già di per sè una grandissima idea! Cantine Paolo Leo è un’altra realtà emersa nel corso degli anni la cui sede si trova lungo la strada che porta da San Donaci a Tuturano, fate un stop qui per assaggiare bottiglie come il Salice Salentino DOC Riserva: il vigneto da cui si ricava questa riserva si estende su 4 ettari di vigne di Negroamaro e Malvasia Nera di Lecce, tutte allevate secondo il metodo tradizionale dell’alberello pugliese. Da San Donaci ci si sposta a Cellino San Marco, altro punto focale della produzione di Negroamaro del Salento. Qui trovano sede altre aziende vinicole da visitare. Tenute Al Bano Carrisi, dell’omonimo cantante italiano tra i più famosi al mondo. L’azienda si trova nella zona di masseria di Curti Petrizzi: una visita qui è un’esperienza col genio artistico di Albano. Al di là della cantina, CarrisiLand Resort è un luogo di parchi divertimento, giardini, acquapark, picnic, ristorazione e alloggi per dormire. In paese, invece, troviamo Cantine Due Palme, una delle cooperative più importanti della zona con 1.200 soci e 2.400 ettari di vigneti. La produzione di etichette è vasta e io vi suggerisco, se volete andare subito al dunque, di degustare il Selvarossa Salice Salentino Riserva DOP a base di Negroamaro (85%) e Malvasia Nera (15%), un vino di 14,5% gradi circa che si abbina eccellentemente con primi piatti robusti, grigliata, selvaggina, agnello, formaggi fermentati e stagionati. Appena fuori Cellino San Marco, lungo la strada che porta a Campi Salentina, facciamo sosta a Masseria Li Veli. L’edificio è impiantato su una antica masseria costruita in età tardo medievale, la cantina vera e propria nacque nei primi del ‘900. E’ una zona agreste molto bella questa e qui vengono prodotte diverse bottiglie di vino tra le quali il Passamante Salice Salentino DOC, affinato sei mesi in barrique di rovere francese: è un negroamaro in purezza.

Consideratemi a vostra disposizione per ulteriori informazioni e … Alla Salute!!

La foto in apertura è del mio amico Giuseppe, cliccate qui per seguire i suoi lavori fotografici.